Un ospedale vive di energia: raccolta fondi per riparare e mantenere i vecchi generatori di supporto al St. Orsola di Matiri e acquistare una scorta di diesel necessario a farli funzionare.
Sarebbe proprio bello che il generatore fosse automatico, e quando manca la luce dovessimo aspettare solo i fatidici 30 secondi prima che la luce del gruppo autogeno ritorni in sala operatoria.- dal diario di Gaido Beppe (Matiri)
Sarebbe stupendo se il generatore manuale non fosse così malconcio che solo il responsabile della manutenzione è capace di attivarlo: il fatto è che al momento il nostro vecchio generatore parte solo con il collegamento di fili che esclusivamente lui conosce, e quando lui è assente anche per motivo di servizio, il generatore non lo sa accendere nessuno.
Sarebbe ancora più incoraggiante se non capitasse che il generatore si spegne perchè manca il diesel...
Ma tutto questo per ora è ancora un sogno.
Il generatore lo accende solo il capo-manutenzione, e dopo tempi tecnici veramente lunghi visto che lui potrebbe essere impegnato altrove nella missione. Se lui è assente perchè è anche autista dell'ospedale, allora sappiamo che il generatore non sarà acceso per un bel po' di tempo.
Se ci dicono che è finito il diesel, siamo certi che avremo ore di black out.
Ormai lo sappiamo ed in sala nessuno fa una piega quando manca la luce. Prendiamo le nostre lampade frontali e cerchiamo di continuare l'intervento.
Siamo abituati a questa precarietà ed ormai non ci crea più tanto stress, neppure quando rimani al buio il momento in cui stai suturando l'arteria uterina. Neppure un black out in anestesia generale ci crea problemi più di tanto... ma solo perché il ventilatore ancora non lo abbiamo e comunque, anche con la corrente elettrica, si dovrebbe ventilare il paziente a mano con l'ambu.
Certo fa molto più caldo in sala quando manca la luce, perchè ovviamente il condizionatore non funziona.
Un giorno avremo anche un generatore automatico che ci permetta di lavorare un po' meglio in sala e di non rimanere al buio nel bel mezzo di una operazione a volte complessa. Senza considerare poi che non si tratta solo di luci frontali e caldo torrido, ma anche per esempio di sterilizzatrici che non funzionano. Con il risultato che a volte non si riesce a finire la lista operatoria perchè gli strumenti non sono sterili.
Un ospedale vive di energia.
Radiologia, ecografi, laboratorio, sala operatoria, sterilizzazione, apparecchio per anestesia, tutto funziona con l'elettricità. La rete nazionale spesso non eroga per giorni. A supplire ci sono sempre stati due generatori che oggi patiscono il lungo servizio.Presto arriverà un nuovo generatore aggiuntivo ed è l'occasione per fare una radicale revisione di quelli vecchi, metterli a nuovo e garantire elettricità e una scorta di diesel all'ospedale per garantirgli la sussistenza per un lungo periodo.
Perché non manchi mai l'energia per aiutare.
Partecipa alla raccolta fondi dell'associazione "Un ospedale per Tharaka Onlus" per riparare e mantenere i vecchi generatori che alimentano le utenze dell'ospedale e fornire una scorta di diesel necessaria per farli funzionare >> https://paypal.me/pools/c/8yEcPIFKOG Grazie! Anche poco può fare la differenza.
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