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La nostra storia

St. Orsola Hospital, Matiri

Le origini

L’Ospedale St. Orsola di Matiri è entrato in funzione presso la missione cattolica omonima (Tharaka District, in Kenya) il 5 ottobre 2003 ed è stato ufficialmente inaugurato il 30 gennaio del 2004.
La prima paziente è stata una partoriente che per recarsi in sala parto ha voluto fare una doccia e lo shampoo, forse l'unica della sua vita con l'acqua che scorre dalle condutture. Grande soddisfazione, da parte sua, per una piccola grande comodità che l'ospedale poteva fornire. E grande sollievo anche per noi per via delle tante sofferenze che ci aveva creato la messa in opera degli impianti igienici, delle docce e degli scarichi: perché Kamanjia, l'idraulico del cantiere, quelle cose lì non le aveva mai viste messe in opera in vita sua...

La sua realizzazione è frutto di una collaborazione avviata nel 1999 tra Associazione "Un Ospedale per Tharaka" Onlus di Ferrara ed Associazione Volontariato Insieme Onlus di Montebelluna, che via via si è estesa ad altri soggetti pubblici e privati quali: Associazione Italiana Soci Costruttori - I.B.O. ONG di Cassana (FE), Associazione "Una Mano Tesa per Tharaka" di Caserta, Associazione Missionari Laici Consolata di Nervesa (TV), con il contributo di vari enti locali tra i quali la Provincia di Ferrara, i Comuni di Ferrara e Montebelluna (TV).
Partner locali sono la Diocesi di Meru, nella persona del nuovo vescovo Mons. Salesius Mugambi, che dal 18 marzo 2004 è succeduto a Mons. Silas Silvius Njiru, uno dei promotori del progetto, e la parrocchia di Matiri, affidata alla Congregazione dei Missionari della Consolata di Torino, retta allora dal parroco padre Orazio Mazzucchi.
Padre Livio Tessari, missionario della Consolata, è stato la guida spirituale ed organizzativa di questa realizzazione.
L’ospedale ha ottenuto il riconoscimento formale del Ministero della Sanità del Kenya.

Questi sono i dati che descrivono come è nato il progetto. In sintesi, ora c'è un ospedale che funziona in un posto dove 20 anni fa c'era niente.

Dietro questa schematica rappresentazione dei fatti c'è una storia, fatta di ideali, di valori e di entusiasmo. Una storia di persone che hanno prima immaginato e progettato tutto questo e poi lo hanno realizzato mettendo a frutto l'aiuto di tanti singoli cittadini, di associazioni, organizzazioni ed imprese, enti pubblici, istituzioni che sono stati coinvolti e contagiati dalla passione e determinazione dei "fondatori".
A chi ha contribuito, in qualsiasi modo, a far progredire questo progetto va uno speciale ringraziamento per la generosità dimostrata.



Le tappe salienti

dal libro "Tharaka, un ospedale nella foresta" di Carlo Molino

Nel 1997, due medici di Ferrara (Giorgio Giaccaglia, Primario di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Comacchio, e Ermanno De Paoli Aiuto dell’Arcispedale S. Anna) proposero ai missionari della Consolata la loro collaborazione in campo sanitario in Kenya. Nel 1998, quindi, Giaccaglia assunse la direzione dell’ospedale cattolico di Sololo nella Diocesi di Marsabit e l’anno dopo fondò l’Associazione “Un ospedale per Tharaka - Kenya” con lo scopo di realizzare una struttura ospedaliera.
Il progetto si proponeva di migliorare le condizioni di salute e le qualità della vita della popolazione, riducendo il tasso di mortalità e morbosità, in una delle zone più povere del Kenya attraverso la costruzione di un ospedale assicurandone la gestione per i primi anni per trasferirla poi alla Diocesi.
L’impegno era quindi :
  • edificare ed attrezzare l’ospedale
  • assicurare la presenza continuativa di volontari , medici e non
  • costruire un percorso formativo per gli infermieri locali e gli operatori dei vari servizi
  • programmare il trasferimento della gestione alla Diocesi

Su sollecitazione dei Missionari della Consolata, fu scelta una regione del Distretto di Meru, il South Tharaka, considerata una delle zone più povere del Kenya. La popolazione del Tharaka comprende diversi gruppi etnici, tutti del ceppo Bantù, e vive essenzialmente di pastorizia e solo recentemente ha iniziato a coltivare miglio e granturco, poiché la scarsità di piogge non consente un’agricoltura redditizia.

La Missione di Matiri, presente dal 1957, gestiva da qualche anno, senza medici, un Centro Salute con 15 letti di maternità per parti normali (circa 700 per anno), un ambulatorio dispensario ed un laboratorio analisi. Naturalmente non era in grado di rispondere alle patologie che richiedevano interventi medici specialistici e chirurgici, in particolare le complicazioni da malaria e le gravidanze difficili, non potendo eseguire i cesarei, per cui era necessario trasportare i pazienti in altri ospedali ( Chuka, Chogoria, Nkubu, Embu, Chaaria, Meru) lontani 50/100 chilometri, con strade sterrate, sconnesse, impraticabili nelle stagioni delle piogge per cui fu disponibile a fornire gratis un ampio lotto di terreno per ampliare il Centro.
Nel gennaio del 2000, il presidente dell’Associazione, Giorgio Giaccaglia con i consiglieri Riccardo Baldi e Ermanno De Paoli Vitali, si recarono a Matiri per definire con le autorità religiose (padre Orazio Mazzucchi, missionario della Consolata, padre Francis Lima Riwa, Medical Coordinator della Diocesi di Meru) ed autorità civili (Martin Eshiwani e David Naguru, Commisioner e Medical Officier of health del Tharaka District) la costruzione, l’allestimento e la gestione del nuovo ospedale di Matiri.

Le tappe salienti di questa imponente impresa

2000 – La Missione dona il terreno per la costruzione dell'ospdale
agosto 2001 – Viene posata la prima pietra
5 ottobre 2003 − L'ospedale St. Orsola entra in funzione
31 gennaio 2004 − Alla presenza delle autorità locali e nazionali, il Vescovo di Meru inaugura l’ospedale
2004 – Viene costruito il padiglione Pediatrico su progetto dell'ing. Stefania Bergo
2005 − Inizia l’attività il Centro DREAM della Comunità di Sant Egidio ed il nuovo laboratorio unico
2005 − Viene completato l’impianto di potabilizzazione per l'ospedale, la missione e il villaggio
2006 − L’ospedale ottiene il riconoscimento formale dal Ministero della Sanità del Kenya
2007 − Completamento dell’impianto di smaltimento delle acque reflue
2008 − Donazione alla Diocesi di Meru
2010 – Inizia la Gestione e Direzione locale della Diocesi
2011 - Inizia il declino del St. Orsola a causa della gestione locale e della scarsità di fondi dall'Italia
2013 – Parziale Ristrutturazione a opera dell’AVI di Montebelluna
novembre 2014 – Le notizie sull’ospedale sono disastrose
dicembre 2014 – Una missione dell’associazione "Un Ospedale per Tharaka" si reca in ospedale per incontrare la Diocesi
gennaio 2015 - L’Ospedale è praticamente chiuso!
maggio 2015 - Interviene il Governo del Tharaka Nithi: invia 1 medico, 4 clinical officier e 4 nurses e chiede il supporto alle associazioni italiane
giugno 2015 - Le associazioni comunicano alla Diocesi di essere pronte a riprendere la collaborazione per la gestione della struttura. La diocesi cambia tutta la dirigenza inviando un nuovo direttore e 3 Sisters
3 luglio 2015 - 11 volontari arrivano al St. Orsola e vi rimangono sino al 19 agosto: l’ospedale riapre!