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Matiri, missione 1 luglio - 15 settembre: com'è andata?

Matiri, missione 1 luglio - 15 settembre: com'è andata?

Seconda missione del 2017 a Matiri. Com'è andata? Ce lo dice Luigi Prosperi.

Anche questa seconda missione del 2017 della nostra ONLUS “Un ospedale per Tharaka“ presso il St Orsola Catholic Hospital di Matiri, iniziata il 1 luglio e durata 2 mesi e mezzo, si è conclusa.
A questa missione hanno partecipato, a vario titolo e competenze, 20 volontari: il Presidente e l’Amministratore dell’ONLUS, 13 Operatori Sanitari, 1 Insegnante, 1 Studente Universitario, 1 Ingegnere e 2 Liberi professionisti.
Erano anni che Matiri non vedeva una così alta presenza di volontari, naturalmente solo alcuni sono stati presenti per tutta la missione, la maggior parte di essi ha fatto periodi di 3/4 settimane in modo da avere una continuità di presenze.
Il primo gruppo è partito il 1 luglio, il secondo il 16 e infine io sono arrivato il 9 agosto provenendo dal centro di riabilitazione per gravi disabili di Karibuni in Tanzania, dove Orthopaedics ha costruito e attrezzato un piccolo ma perfetto blocco operatorio.
Come era prevedibile anche questa missione è stata importante per la rinascita e la ricrescita dell’ospedale, facendo dimenticare i drammatici eventi del 2014. Conosciamo bene i problemi e le difficoltà in cui versa il St. Orsola, che si possono riassumere in una cronica scarsità di risorse per fronteggiare le spese correnti e gli investimenti necessari per una idonea e corretta risposta al bisogno di welfare sanitario del Tharaka Nhity. Ma l’impegno di padre Emilio, Direttore dell’ospedale da poco più di un anno, e il supporto del governo del Tharaka Nithy Counthy, hanno permesso un ulteriore sviluppo e crescita dell’ospedale rispetto a marzo, quando lasciammo Matiri.

La conferma di questa lenta crescita ci viene dalla delivery. 

Infatti il parto non rappresenta più l’elemento occasionale dello scorso anno ma la normalità (84 parti da gennaio ad agosto, di cui nove cesarei) e questo è stato possibile grazie all’incremento di personale sanitario residente
  • due giovani medici, 
  • due nuovi Clinical Officers, 
  • il ritorno di Peter, anestesista tutto fare, antico pilastro del St. Orsola, e di vecchi infermieri licenziati dal precedente direttore.

Il nostro arrivo, accolto e salutato da tutta Matiri, ha cercato di dare un’ulteriore spinta a questo processo di ricrescita, oserei dire di rinascita dell’Ospedale.
Purtroppo l’inizio non è andato come previsto. La “vita” di esperienze di volontariato in aree disagevoli e difficili non è mai semplice, per cui alcuni componenti del primo gruppo di volontari hanno trovato molte difficoltà ad integrarsi tra loro e ad inserirsi nelle attività dell’ospedale.
Difficoltà che si sono risolte con l’arrivo del secondo gruppo e la partenza di alcuni volontari che hanno permesso il ristabilirsi dell'equilibrio all'interno del team in tutte le attività ospedaliere, attività che sono poi continuate con l’arrivo, il 9 agosto, del terzo gruppo.

Tutti, oltre alle proprie specifiche professionalità, hanno fatto tutto, dal cucinare all’ambulatorio, dal lavare i piatti alla sala operatoria, dal rigovernare all’assistenza ai bambini ricoverati e a quelli della vicina casa dell’accoglienza di Rita.

In conclusione anche questa seconda missione del 2017 è stata positiva e dobbiamo ringraziare tutti coloro che ci aiutano e ci supportano in questo progetto:
  • i volontari, soprattutto le giovani volontarie per l’entusiasmo e l’impegno, 
  • le ONLUS “Un Ospedale per Tharaka” di Ferrara, AVI di Montebelluna, ANLADI di Firenze e “Gli amici di Matiri” che ci sono sempre vicini su FB.

Il ritardo di pubblicazione di questo resoconto è dovuto ad un piccolo contrattempo che mi è successo dopo qualche giorno del mio ritorno dall’Africa. Infatti essendo vecchio e rincitrullito ho posto scarsa attenzione dove mettevo i piedi, così ho vissuto qualche giorno all’Ospedale Maggiore, dove dopo i normali sberleffi sono stato trattato in maniera perfetta. 
Morale: dieci punti in testa, trauma cranico e frattura del trochite sinistro, fortunatamente composta e quindi con scarsa soddisfazione per l’amico Domenico e tutti i miei vecchi collaboratori.

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